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domenica 19 dicembre 2010

Per Siena, per le guide, per l'Arcivescovo e per l'efebo...

    Il 21 dicembre ci sarà una importante assemblea delle guide turistiche di Siena: quelle inefficienti ed inutili creature - anche un pochino ignorantelle, a dirla tutta - che vanno affiancate al più presto da baldi giovanotti formati all'uopo dalla Curia senese. Le guide sono molto...arrabbiate, ma altri dicono che tutto rimarrà come prima. Vedremo.
Frattanto, mi è capitato fra le mani un foglietto della associazione "culturale, apolitica ed apartitica" Per Siena, che invitava le guide a presenziare ad un incontro presso la sede dell'Associazione (Banchi di sopra, numero 72), fissato per il 2 dicembre scorso, alle 17. Nell'incontro, si poteva parlare dei vari problemi delle guide, in primis quello concernente l'abusivismo. Tutti dicono che dietro questa Associazione Per Siena, ci sia un noto banchiere per caso, e che questa Associazione si dichiari "apolitica ed apartitica", ma pinti - e parecchio - per il Candidato del Pd - e futuro Sindaco - Franco Ceccuzzi. Visto che le problematiche delle guida stanno così a cuore a quelli di Per Siena (sic), dopo le ultime vicissitudini, credo che le guide farebbero bene a sollecitare esplicitamente Per Siena a prendere posizione per le guide. O ora, o mai più!!
"Siena oggi è solamente una città di provincia...anche le guide turistiche cosa raccontano quando entrano in Duomo? Dicono: quell'opera è di quell'artista, quell'altra opera è di quell'altro artista, senza però spiegare il significato vero e profondo che c'è dietro al Duomo stesso...io credo ci sia un problema di cultura generale" (Vescovo Antonio Buoncristiani, 25 ottobre 2010: il corso era già partito, ma il Vescovo faceva finta di niente, l'ingenuo...).
  Per risolvere questo problema di ignoranza, di grave deficit culturale delle guide, si affida l'organizzazione di un corso alternativo (lautamente finanziato dalla Fondazione, con soldi della collettività, quindi ad altro sottratti) ad una persona che, di arte, pare sappia ben poco, a meno che non abbia fatto un'ingozzata negli ultimi mesetti: l'efebico don Andrea Bechi, grande amico di monsignor Acampa, fedelissimo del sopracitato Vescovo. Siamo così nella curiosa situazione per cui la Fondazione Mps finanzia la formazione di dieci guide "talebane", che inevitabilmente andranno a sottrarre lavoro a quelle preesistenti: curioso, no? Nel bando, poi, non c'è nessun riferimento concernente la conoscenza di lingue straniere: e se arriva un gruppo di  devotissimi pellegrini portoghesi, la guida talebanizzata che fa, li porta in Duomo e gli mima il senso autenticamente religioso delle opere, come bisognerebbe fare secondo i precetti di Buoncristiani? Come si fa a mimare lo Spirito Santo? Dulcis in fundo: visto che il Vescovo avoca a sè il tutto - tramite l'efebo di cui sopra -, allora devono valere le ferree regole del reclutamento dei docenti di Religione a scuola, assurdamente aventi l'obbligo del beneplacito vescovile, unica Nazione in Europa, per potere insegnare. Se uno è separato o divorziato, convive more uxorio (quello è permesso solo a certi preti della Curia), ha figli fuori dal matrimonio, nisba. Fuori dal corso! Punto e basta: bisogna essere talebani fino in fondo...
  Ps Colgo l'occasione per scusarmi con il cittadino Buoncristiani: nel precedente post, l'ho definito originario di Spello, invece che di Sellano (sempre in Umbria sono, peraltro). Mi sono confuso con il mio ultimo libro, Gli scheletri nell'armadio, in cui c'è un personaggio, laico, che abita proprio a Spello: di lì l'errore. Ma con un titolo così, era chiaro a tutti che il riferimento a Buoncristiani era del tutto fuori luogo, neanche proponibile...
Raffaele Ascheri

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