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venerdì 4 marzo 2011

Processo Acampa rinviato al 22 aprile

 L'udienza di stamattina 4 marzo è stata rinviata, su richiesta del Pm Nicola Marini, il quale ha chiesto ed ottenuto più tempo (fino al 22 aprile) per esaminare al meglio il materiale della consulenza tecnica ordinata dal Giudice Gaggelli.
Si va per le lunghe, inutile girarci tanto intorno: il 2 aprile prossimo, saranno 5 anni dal fattaccio dell'incendio in Curia!  Ancora non siamo alla sentenza del primo grado (e non è detto che il processo termini entro l'estate 2011).
Visto che ovviamente Acampa è innocente (lo dice l'avvocato Mussari Giuseppe, lo dice il Vescovo, lo dice il suo grande amico don Andrea Bechi, lo sostiene lui stesso, rosario in mano), resta il Mistero, anzi i Misteri: perchè un anziano e stimatissimo prete d'altri tempi (don Enrico Furiesi) dice di averlo visto entrare in Arcivesovado verso le 8 di mattina, Acampa negante? Pare evidente che l'anziano prete - ancora lucissimo -, sia stato posseduto dal Diavolo: urge un esorcista, al più presto!
Perchè mai un cristiano (mai individuato, in 5 anni) sarebbe dovuto entrare nel Palazzo della Curia alle tre o alle quattro di notte, per dare fuoco a materiale d'ufficio, rischiando di essere visto e scoperto (e denunciato)? Con tutti i modi che ci sono per vendicarsi di un personaggio come Acampa, questo pare francamente il più originale, per non dire il più demenziale...
Perchè quel sant'uomo del Vescovo - a letto presto, lui uomo integro dalla testa ai piedi, giusto qualche peccatuccio di gola - non ha sentito niente, nè rumore, nè fumo: niente di niente? Nè lui, nè quella santissima donna della sorella, che l'accudisce piamente? Il fumo - pare all'eretico - tende naturaliter a salire. E lui dorme lì sopra. In quel caso, in quella notte, il fumo se n'è rimasto buono e fermo. Sarà stato tutto sigillato ermeticamente. Soprattutto, il colpevole è stato silente: il piromane, deve essere davvero un professionista di quelli coi fiocchi! E si potrebbe continuare per moltissimo, ahimè...

Il Pm Marini, però, pare abbia individuato una crepa, diciamo pure una falsità, fra le dichiarazioni degli Acampa boys venuti a testimoniare: in particolare, l'ottimo tecnico informatico Giampaolo Gallù - che dopo l'incendio ha fatto una fulminea, inarrestabile carriera in Curia - è indagato per falsa testimonianza, sulla base di una sua dichiarazione legata al server della Curia.
Vedremo: certo è che gli Acampa boys sono sotto la lente di ingrandimento. La seguiremo, la seguiremo la sua (di Gallù) vicenda.
Ne "Le mani sulla città", l'eretico aveva ipotizzato anche altro: cioè che Gallù, quel giorno, non fosse in riva al lago Trasimeno con la fidanzatina (mai escussa, purtroppo), come da lui asserito più volte. Detto fra noi, a distanza di due anni dalla pubblicazione del libro, l'eretico ne è sempre, sempre più convinto...
Raffaele Ascheri   

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