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domenica 22 maggio 2011

In memoria di Giovanni Falcone

  La generazione dei quarantenni di oggi, ha l'età, forse, migliore per onorare Giovanni Falcone( e Paolo Borsellino).
Quando sono stati trucidati, avevamo una ventina d'anni (l'eretico, ventitre): l'età in cui non si possono non avere ideali, e in cui si inizia a capire almeno qualcosina del mondo e del Potere. Dopo, si tende a diventare più scafati, ma a vent'anni no: non si può!
A quell'epoca, l'eretico (non certo ancora tale), pensava in tutta sincerità quello che il pliticamente corretto di sinistra gli aveva inculcato: che i socialisti fossero quasi tutti ladri, che i democristiani fossero corrotti e contigui alle mafie, e che i pidiessini (freschi di riverniciatura occhettiana) fossero quasi tutti onesti.Con le "mani pulite", come ebbe a sostenere Achillino in un memorabile programma santoriano. Quando ne arrestavano uno, la forma mentis settaria era tale, che c'era subito - preconfezionato dalla stampa di sinistra - il capro espiatorio ad hoc: l'hanno arrestato? Si tratta di uno solo, e poi è un migliorista, un amico dei socialisti (Napolitano - per la cronaca - era l'esponente più in vista fra i miglioristi, con il sempiterno Emanuele Macaluso).

 Ma torniamo al giudice Giovanni Falcone, ucciso ormai 19 anni fa. L'eretico, in effetti, non ha niente da dire, che non sia già stato detto e scritto: il suo coraggio, il senso del dovere che facevano di lui un siciliano atipico, la sua faccia bonaria e simpatica, le sue capacità maieutiche, tali da persuadere uno come don Masino Buscetta a spiegare urbi et Orbi la struttura (gerarchica e piramidale) di Cosa nostra.
Oggi di Falcone si parla nei libri di scuola, nei Musei di Storia dell'Unità d' Italia (vedasi quello torinese), gli si dedicano film ben fatti e ben interpretati.
Ricordiamoci, però, che il modo migliore per onorarne la memoria, è quello di pensare sempre cosa avrebbe fatto lui al nostro posto, in determinati frangenti, perseguendo un ideale di Giustizia e di Verità.
Ce ne sarebbe un grande bisogno: in questo Paese, in questa città.
Che nessuno osi ricordare Giovanni Falcone, comportandosi in modo antitetico a lui...

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