Cerca nel blog

domenica 15 aprile 2012

Sentenza Acampa (I): può essere stato chiunque...

   Finalmente, dunque, ci siamo: habemus sententiam!
47 pagine che dovevano arrivare entro ottobre, e che, invece, sono state depositate il 3 aprile 2012 (coincidenza clamorosa: il giorno del quarantreesimo compleanno dell'imputato Acampa Giuseppe...). 47 pagine di cui nessun giornale o organo di informazione (?) locale parlerà o scriverà, statene ben tranquilli (se lo faranno, sarà stimolante sapere come).

  Con quello di oggi, l'eretico inizia una serie di articoli incentrati sulle motivazioni di questa sentenza assolutoria, che il 19 luglio scorso mandò assolto l'Acampa tanto dall'accusa di incendio, quanto da quella di calunnia contro il professore-archivista Franco Nardi (nel frattempo, non più archivista della Curia, in quanto giubilato dal Vescovo). La Procura (dottor Nicola Marini) aveva chiesto complessivamente due anni e sei mesi, per il rampante monsignore.
Oggi, per iniziare, si starà sulle generali. Sia ben chiara, però, una cosa: ad una prima lettura delle 47 pagine, risulta evidente - direi palese - che il Giudice Monica Gaggelli ha preso letteralmente per oro colato tutto (vorrei evidenziare il "TUTTO") ciò che promanava da parte della difesa (avvocati Enrico De Martino e Mussari Giuseppe, bene specificare), al contempo vanificando, demolendo ab imo ed in modo sistematico gli elementi, portati dal Pm Marini, di enorme spessore (la testimonianza autoptica di don Enrico Furiesi, fra gli altri).
 Don Furiesi, dunque, inattendibile (allora chi entrò in Curia quella mattina alle 8, visto che nessuno mette in dubbio che Furiesi qualcuno abbia visto, quella maledetta domenica?); quanto a don Benedetto Rossi, peggio ancora: un bilioso pronto a tutto pur di vedere Acampa in galera (tesi portata avanti da Mussari nell'arringa conclusiva). I testi pro Acampa, invece, tutti inappuntabili, a partire da quella bravissima persona che è il Vescovo Buoncristiani da Foligno, alcune frasi del quale sono state quasi letteralmente recepite nella sentenza stessa. La Procura notarile del gennaio 2004 - caso unico in Italia -, quella dei pieni poteri di firma ad Acampa sulle proprietà immobiliari? Robetta, robetta, giusto per non avere sempre la penna in mano e potere quindi pregare di più, povero Antonio Buoncristiani. Detto in Aula di Tribunale dal Vescovo; riportato nero su bianco dal Giudice Gaggelli.

  Tutti questi punti (e molti altri per ora neanche accennati) li rivedremo nei prossimi articoli, in modo più analitico e dettagliato.
Per ora, resta il fatto che l'incendio di 6 anni fa NON HA ALCUN COLPEVOLE.
Resta il fatto che chiunque potrebbe essere stato, visto che i testi difensivi (in primis il Buoncristiani di Foligno) hanno tutti detto, ad una voce, che le chiavi degli uffici ce le avevano cani e porci, in quel periodo. Può essere stato chiunque, dunque. Ex volontari della Curia inferociti perchè mandati via da Acampa, esponenti della fazione anti-Acampa, gente incazzata per l'efficienza ed il decisionismo acampiano: chi più ne ha, ne metta.  Si escludono forse (giusto forse) i turisti, a prima vista fuori dai giochi senesoti del tempo. Tutti gli altri, però, ci sono dentro, nessuno può essere certamente innocente, a prescindere: neanche il povero Franco Nardi. Non a caso NON ESCLUSO come potenziale piromane dal Vescovo stesso, in Aula (e nella sentenza c'è ampio spazio per la famigerata "telefonata satanica" che il Nardi avrebbe fatto ad Acampa la notte di Natale del 2003, cult assoluto del Processo, con tanto di turbamento profondissimo di Acampa ed arrivo in Aula dello psicologo genovese: abbiate pazienza, abbiate pazienza...).

 In fin dei conti, che sarà mai? In Italia NON SI HANNO COLPEVOLI per la strage di Piazza Fontana (1969), per la bomba sul treno Italicus (1974), da ieri sappiamo anche per quella di Piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974).
I parenti dei morti bresciani, addirittura, dovranno pagare le spese processuali. Vergogna, vergogna, vergogna.
In Curia a Siena, figuriamoci: nessun morto, nemmeno nessun ferito. Solo quel mezzo scemo del professor Nardi qualche mese sotto inchiesta, che sarà mai. Acampa ed i suoi amici-colleghi-testi difensivi, un'oretta dopo l'incendio, erano a mangiare tutti insieme.
Ah, dimenticavo: oltre all'avvocato, il professor Franco Nardi i consulenti che dovevano dimostrare il peggioramento, grave, della sua qualità di vita a causa dello stress derivante dall'essere stato messo sotto inchiesta (a causa di Acampa, secondo la tesi accusatoria), li ha pagati di tasca sua.
 Forse era meglio se risparmiava...

 

14 commenti:

  1. Visto che possono essere stati tutti allora potrebbe essere stato anche l'arcivescovo...

    RispondiElimina
  2. Bastardo Senza Gloria15 aprile 2012 alle ore 23:13

    Mettendomi nei panni del prof. Nardi non posso che essere deluso e amareggiato per questa sentenza.
    Ci sta bene il detto "agli zoppi calci negli stinchi".
    Grazie a te professore, intendo Raffaele, che ti sei comunque prodigato per far conoscere in maniera più dettagliata questa triste vicenda, che non renderà al prof. Nardi ciò che meriterebbe, ma almeno fa capire a chi vuole ciò che è stato celato dai nostri organi d'informazione.
    Quindi? Non è stato nessuno? Nei tristi casi in cui cade un soldato ucciso accidentalmente dai militari del suo stesso esercito si parla di "fuoco amico"......sarà stato mica un caso di "fuoco amico" per l'appunto? Mah.

    RispondiElimina
  3. Se continui a lamentarti della tv locale allora sei un ingrato! Non so se hai visto che pubblicità - occulta - ti è stata fatta del tuo libro (peccato non dell'ultimo) durante la trasmissione "un libro per il week-end" di venerdì scorso... Ma è stato un caso, una macroscopica svista della redazione, o hai degli agganci?!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo mi sono perso il tutto! Possibile saperne di più? Pubblicità occulta? Parlavano di un libro, e inquadravano uno dei miei?
      Attendo precisazioni, dunque.

      L'eretico

      Elimina
    2. Proprio così! Proprio in primo piano il tuo libro della casta e non inquadrato di sfuggita, ma per tutto il tempo della trasmissione. Io chiederei però che si aggiornassero, se no sai quando lo fanno vedere quello del Mussari!!
      Anna G

      Elimina
    3. Che dire? O clamorosa ed inedita sbadataggine dell'incauto cameraman, o, forse, qualcosa sta cambiando? Vallo a capire...

      L'eretico

      Elimina
    4. Penso più alla prima ipotesi, ma chissà, con tutta questa discontinuità che si respira a Siena... Anna G

      Elimina
  4. Devo essere onesto. A me di chi alla fine abbia appiccato il rogo ai documenti della curia me ne importa fino a un certo punto (ammetto però che non sono molto devoto).
    Quello che però mi sconvolge è il Mussari.
    Cioè, sei n° 1 di un'azienda con ventimila dipendenti e passi il tuo tempo a difendere un tizio a un processo invece che a mandare avanti l'azienda???!??!?!
    In qualsiasi altra azienda del globoterraqueo tale n° 1 sarebbe stato sgomberato seduta stante dall'assemblea degli azionisti, purtroppo da quando il Monte è diventato "terra di politici" immagino che si possa assistere anche a questo scempio .....

    RispondiElimina
  5. È devastante.
    Perché in Italia non si deve mai sapere la verità.
    In questo Paese conoscere i fatti è riservato a pochi "eletti"
    Grazie Raffaele per tutto quello che fai e per la "Forza" che hai.

    Paolo Pepi

    RispondiElimina
  6. Si rimane davvero sgomenti dinanzi a ciò che accade qui a Siena (e non solo).
    Il Sindaco Ceccuzzi dichiara che sarà costretto ad aumentare le tasse perché la Fondazione non erogherà più denari (come se i debiti li avessi contratti io e non l’amministrazione comunale); il giudice Gaggelli esprime una sentenza ove sembra che gli imputati siano così puliti e/o colpiti ingiustamente da accuse mosse nei loro confronti a tal punto che, gli altri, quelli invidiosi e visionari, appaiano alla comunità come “becchi e bastonati”; come peraltro meritano, per aver messo in discussione il potere di questa città: organizzato e trasversale. Il Mussari, invece di essere imputato per manifesta incapacità (si fa per dire) uscirà dal Monte pieno di soldi e come si dice qui alla fine andrà nel culo a tutti (in particolare alle generazioni future). L’opposizione politica è con il governo della città (ora, l’hanno visto anche i ciechi) e sarebbe come dire che di giorno litigano e la sera vanno a cena insieme per definire meglio i loro affari. Se ti succede poi qualcosa e vai alla Polizia per denunciare il fatto ti fanno capire che la denuncia si può fare ma che alla fine non produrrà alcun effetto (magari sarà anche vero ma per la statistica dei casi sarà utilissima per il Questore se non la fai).
    Ho esagerato? Sembro un disadattato? A me pare proprio di no; comunque, per non essere del tutto negativo voglio fare anche qualche proposta gratis:
    al Sinadaco di Siena: visto che ti mancano i soldi perché non dai sdraie ed ombrelloni ai turisti che si siedono in piazza del Campo (magari puoi fare magazzino dove escono i cavalli). Vista l’affluenza faresti molti quattrini, noi pagheremmo meno tasse ed il Vescovo sarebbe meno a disagio per il ticket al Duomo.
    Al Vescovo: ora che hai vinto mandali in esilio i preti che osano contestarti e magari insieme a loro mandaci anche tutti i fedeli così la domenica e nel solo Duomo potrai finalmente dire la Messa in tre (anche se volutamente non sareste di più, vuoi mettere la pace!).

    RispondiElimina
  7. Sì, meriterebbero di ritrovarsi in dodici quanti erano gli apostoli. Lì almeno c'è stato Giuda che ha tradito, questi invece zitti e muti, tutti allineati...

    RispondiElimina
  8. Il Vescovo vorrebbe mandare in esilio i preti ribelli ma sa che a quel punto anche le pavide pecorelle senesi si ribellerebbero. Meglio sopportare in silenzio e godersela su altri fronti (preghiera, digiuno, penitenza)

    RispondiElimina
  9. In compenso l'Acampa continua a frequentare tutti i barri più alla moda di Siena, sabato ha tirato tardi a Liberamente osteria in Piazza. Che popò di ganzo!!

    RispondiElimina