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venerdì 6 luglio 2012

Estra: tutto a posto?

 
   Tutti sanno, più o meno, cosa sia questa Estra, dal momento che le bollette del gas le devono pagare. Provate però a domandare all'omino della strada o alla donnina del mercato rionale (che a Siena non c'è...) cosa sia esattamente, questa Estra: "è il coso del gasse!", vi sentirete rispondere, da quelli più informati. Per cercare di rendere il nome popolare, in nome di una pedagogia di Potere ormai collaudata, la Casta ha pensato bene di intitolare il palasport di Viale Sclavo proprio Palaestra, mandando in soffitta, dalla sera alla mattina, lo storico Palasclavo.

  Andando un pochino più a fondo, Estra è una multiutility pubblica nel settore dell'energia, telecomunicazioni e servizi pubblici. Nata dall'aggregazione di Intesa e degli omologhi di Arezzo e Prato, Estra vanta oggi circa 440mila utenti, un margine operativo cresciuto del 30% nell'ultimo anno, ed è capace di vendere più di 783milioni di metri cubi di gas naturale.
 Per il ceccuzzianissimo Amministratore delegato Alessandro Piazzi (il "pentapoltronato", secondo la felice definizione degli illuminati), il gas è il core business della Società per azioni (così la donnina del mercato capisce subito). Se lo dice lui, capace di passare dall'Associazione industriali alla Fondazione Mps alla Sansedoni e a chissà che cosa d'altro, l'eretico ci crede subito, in modo fideistico ed aprioristico.
Si dà però il caso che qualche cosina, che NON si trova sul sito ufficiale e sulla stampa serva, a proposito di Estra, stia emergendo. Un paio di cose soprattutto, per circoscrivere meglio.
Per oggi, parliamo solo di una.
 E lo facciamo appellandoci al Commissario Enrico Laudanna (semper laudabitur), nonchè ai suoi due nuovi collaboratori, la dottoressa Magi ed il dottor Tommasino.
  A palese differenza di ciò che è stato fatto ad Arezzo, pare proprio che in sede di Consiglio comunale senesota NON SIA MAI STATO AUTORIZZATO IL PASSAGGIO DA INTESA AD ESTRA!
 La giurisprudenza in materia chiarisce, in modo ineludibile, che il Comune deve avere un potere di controllo su questa multiutility: e che tale potere di controllo non può che concretizzarsi nella necessità di una PREVENTIVA AUTORIZZAZIONE DA PARTE DELL'AMMINISTRAZIONE INTERESSATA, per legittimare l'operazione di trasformazione societaria, dalla quale trasformazione consegue il subentro di un nuovo soggetto nella titolarità del rapporto concessorio.
   Dato che è necessario che l'ente pubblico concedente (il Comune) autorizzi il subentro di un nuovo soggetto nella titolarità del rapporto concessorio, quindi, l'eretico si permette di suggerire alla troika comunale di attivarsi in tal senso: per evitare che agli enormi problemi di Bilancio che verranno fuori, prima o poi, si presenti anche un'altra patata alquanto bollente, di cui tutti noi faremmo volentieri a meno.
 Sempre con un sentito ringraziamento alla professionalità specchiata di chi c'era prima, ovviamente...   

Ps Se qualcuno vuole fare una superbirbata al Commissario Laudanna (semper laudabitur), perchè non gli porta una rassegna stampa, anche parzialissima, con gli articoli sul Buongoverno senesota (che so, dal 2006 ad oggi)? Avrà pur bisogno anche il Commissario di un po' di svago e di divertimento...

3 commenti:

  1. Visto che siamo alla canna del gas, almeno non toccateci quello!!!
    Uno ottimista

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  2. Ma i soldi delle bollette c'è verso ce li ridiano indietro per caso?

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  3. A 48 ore dalla pubblicazione del pezzo, questo blog sta ancora attendendo la smentita di ciò che è stato scritto.
    Restiamo in trepidante attesa.

    L'eretico

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